Ti lascio senza rimorsi
remore
ritorni.
Ho percorso solitudini
attraversato paure
per riuscire
a sentire i miei battiti.

Ho desiderato sparire
dissolvermi
sbriciolarmi.
E alla fine
era solo il dolore
che fiatava.

Lascio case
muri segnati da impronte
che hanno sorretto il cammino
incerto
di mia nonna,
dei miei passi
in punta di piedi
dopo un giorno
passato a rincorrere
onde
e raggi di luna.
Pareti di mensole
sbilenche di libri.
Lascio fogli
e lettere d’amore,
perché la memoria
scelga le parole
da conservare
e da cancellare.
Lascio gli occhi
dove vogliono,
al buio di un fondo
di cassetto,
sulla maniglia
della porta, che
unica
raccontava storie di casa,
su un dettaglio
dimenticato
o forse
appena notato,
e già terminato.

Lascio lì
me.
Lascio qui
ciò che è
stato.
Non ho debiti di memoria,
ho pagato
ogni attimo.

Ora
è il vento a darmi
il respiro.
I miei occhi
a farmi da specchio.
L’amore
per me
a spettinarmi
la pelle.

Foto: Teatro Hamlet, Roma – 2023 (copyright Anna Giuffrida)

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